Silent Hill f, il ritorno della storia serie Konami tra novità e tradizione


02 ottobre 2025 alle ore 23:22, agg. alle 23:31
Un punto di riferimento per l’industria videoludica, con il genere horror che ritrova una delle sue pietre angolari, a oltre dieci anni dall’ultimo capitolo
Il mondo dei videogiochi sta vivendo, nell’ultimo decennio, un periodo fortemente nostalgico. La dimostrazione arriva dal gran numero di produzioni che rispolverano – in formato rimasterizzato o sottoforma di remake – i grandi classici del passato. Quei titoli che si sono posti come pietra angolare di un genere e dell’industria nella sua interezza, permettendo la crescita del medium videoludico fino al punto in cui lo troviamo oggi.
Ovviamente non si può vivere di sole celebrazioni dei fasti del passato, che possono sì istruire le nuove generazioni, ma che alla fin fine danno poco sale a chi quel periodo l’ha vissuto in pieno. Occorre quindi dare nuova verve a un panorama videoludico che richiede costanti sforzi, creativi e produttivi. Senza magari privarsi del piacere di riportare sugli schermi, in chiave inedita, i grandi franchise del passato.
Qualcosa di certo non facile, ma che è comunque avvenuto proprio negli ultimi giorni con “Silent Hill f”, il nuovo videogioco del grande classico horror targato Konami che porta nuovamente sotto i riflettori una pietra miliare. Una sfida non da poco, considerando quanto sia sì necessario rispettare i canoni del genere di riferimento, provando però contemporaneamente a dare un nuovo tocco, al passo con i tempi, a una serie con una sua specifica community di riferimento. Che ha quindi precise aspettative. Saranno riusciti gli addetti ai lavori nell’arduo compito?
SILENT HILL F, GRANDI NOVITÀ NEL RISPETTO DELLA TRADIZIONE
Quella di Silent Hill è una carriera lunghissima, che si è arricchita di nuovi tasselli con il passare del tempo. Dal 1999 – anno di pubblicazione del primo, storico capitolo – a oggi sono infatti nove, comprendendo anche Silent Hill f nel computo finale, i titoli della serie principale. E questo senza andare a scomodare spin off e riedizioni. Il nuovo capitolo del franchise arriva dopo un silenzio radio lungo tredici anni, vale a dire da quando “Silent Hill: Downpour” approdò su PS3 e Xbox 360.
Certo, che qualcosa si stesse muovendo era abbastanza palese, con il remake di “Silent Hill 2” dello scorso anno che ha fatto drizzare le antenne agli appassionati. E con i rumor che si sono susseguiti in rete che hanno continuato ad alimentare un fuoco della speranza culminato nell’uscita di questi giorni di Silent Hill f.
Si cambia però decisamente registro con la nuova iterazione della saga, che innanzitutto abbandona le claustrofobiche ambientazioni della cittadina americana che dà il nome al videogioco. Tranquilli, il cambio di set non prelude però a stravolgimenti sostanziali, considerando che tutti gli elementi che hanno fatto la fortuna della serie tornano in tutto il loro “nebuloso splendore”.
C’è la nebbia, che avvolge i diversi elementi urbani, celando parzialmente alla vista ciò che c’è a qualche metro di distanza. C’è il senso di angoscia continuo e perpetuo, dettato per l’appunto dall’impossibilità di prevedere a lungo raggio cosa ci aspetta più avanti. E poi ci sono loro, le aberrazioni che istigano questo senso d’angoscia.
Dall’ambientazione dal sapore occidentale di Silent Hill i videogiocatori si troveranno proiettati in oriente, nella cittadina immaginaria di Ebisugaoka, nel Giappone rurale degli anni ‘60. È tra le strade di questa amena località che Hinako Shimizu, la giovane protagonista delle vicende, si troverà in bilico nel consueto mix di elementi di gameplay, tra enigmi da risolvere, ambientazioni improvvisamente ostili e mostri con cui fare i conti. E da cui scappare. Un tuffo nel passato, temporalmente parlando, che però non tradisce le attese sul fronte delle problematiche da fronteggiare nel corso dell’avventura.
UNA CITTÀ DA ESPLORARE, FENDENDO LA NEBBIA ED EVITANDO I NEMICI
Approfondire ulteriormente gli elementi relativi alla trama di Silent Hill f sarebbe irrispettoso nei confronti di tutti coloro che vogliono godersi degli elementi narrativi senza spoiler di sorta. E quindi ci fermiamo qui, all’infarinatura superficiale che consente di avere però ben presente quali saranno gli ingredienti principali della storia.
Quello che troviamo in questa nuova iterazione del franchise è un cambio di rotta importante, che si riflette sull’intera struttura artistica. L’ambientazione fortemente esotica, nella sua geolocalizzazione e nella sua collocazione temporale, ha un impatto significativo sulle atmosfere che restituisce ai giocatori. Stiamo parlando pur sempre di un paese, il Sol Levante, ricco di tradizione e cultura, talvolta progressista, per certi versi, ma anche magari soggetto a ristrettezze di visione sotto certi aspetti.
A questo ci aggiungiamo tutti gli elementi di gameplay tipici della serie, che mettono gli utenti a confronto con aberrazioni grottesche dove l’elemento horror è innescato sostanzialmente dalla conformazione dei corpi dei nemici, particolarmente disarmonici. Senza poi dimenticare la difficoltà nel difendersi, considerando l’inesorabilità delle aberrazioni e la scarsa efficacia delle armi a disposizione (tutte rigidamente bianche), sono soggette all’usura e alla rottura. Magari proprio durante un incontro ravvicinato con una delle aberrazioni di cui sopra.
Un’esperienza ludica in sostanza alla portata di tutti, tra difficoltà settabile a proprio piacimento - tra Storia e Difficile. Due diverse intensità che ovviamente offrono un impegno che si differenzia, pad alla mano. Il tutto mentre si tengono a bada i parametri vitali della protagonista, tra salute, resistenza e sanità mentale, costantemente a rischio logorio.
Un gradito ritorno sulla scena, quello di Silent Hill f, che in poco tempo ha fatto registrare numeri interessanti al “box office”, e che apre la strada a ulteriori nuovi investimenti e conseguenti giochi in vista del futuro. E i fan ringraziano.