Festival di Sanremo

Sanremo 2026, ecco i titoli delle canzoni dei 30 big in gara al Festival

A placeholder image for the article
Author image Mario Vai

15 dicembre 2025 alle ore 11:10, agg. alle 11:17

Emozioni, prese di posizione, ritorni al sentimento puro e sguardi sul presente

La prima vera fotografia di Sanremo 2026 è arrivata ieri sera durante la diretta di Sarà Sanremo, condotta da Gianluca Gazzoli e Carlo Conti: non ancora melodie o arrangiamenti, ma il biglietto da visita dei vari cantanti in gara all’Ariston.

I titoli delle canzoni dei Big sono stati annunciati ufficialmente e, come da tradizione, raccontano già moltissimo del Festival che verrà. Emozioni, prese di posizione, ritorni al sentimento puro e sguardi sul presente: Sanremo comincia sempre così, da un titolo.

SANREMO 2026, AMORE, SENTIMENTI E BILANCI EMOTIVI

Scorrendo la lista, emerge subito una forte centralità dell’io emotivo. Brani come “Ogni volta che non so volare” di Enrico Nigiotti, “Le cose che non sai di me” di Mara Sattei e “Il meglio di me” di Francesco Renga sembrano muoversi nel territorio dell’introspezione, del bilancio personale, della fragilità mostrata senza filtri. Anche Michele Bravi, con “Prima o poi”, suggerisce un’attesa emotiva sospesa, mentre Nayt con “Prima che” lavora sul tempo che scorre e sulle decisioni non rimandabili.

L’amore, naturalmente, resta un pilastro sanremese, ma si declina in forme diverse. Levante va dritta al punto con “Sei tu”, Serena Brancale sceglie l’intimità rassicurante di “Qui con me”, mentre Bambole Di Pezza invocano una presenza con “Resta con me”. Più complesso il sentimento raccontato da Fedez & Marco Masini in “Male Necessario”, titolo che promette un confronto maturo tra dolore e consapevolezza, e quello di Sal Da Vinci con “Per sempre sì”, dichiarazione netta, quasi definitiva. C’è spazio anche per l’immaginazione e il simbolo. Arisa apre un mondo fiabesco con “Magica favola”, Ermal Meta richiama l’infanzia e la memoria collettiva in “Stella stellina”, mentre Malika Ayane sceglie atmosfere più notturne e misteriose con “Animali notturni”.

Patty Pravo, con il titolo solenne “Opera”, sembra invece voler dialogare con l’arte e il tempo, forte di una carriera che attraversa generazioni. Non mancano gli sguardi sul presente e sul linguaggio contemporaneo. Dargen D’Amico gioca con l’ambiguità tecnologica di “AI AI”, J-AX fotografa l’identità nazionale con ironia in “Italia starter pack”, mentre Ditonellapiaga esplode in un’esclamazione diretta e quotidiana con “Che fastidio!”. Anche Luchè, con “Labirinto”, e Samurai Jay, con “Ossessione”, sembrano promettere racconti urbani e mentali, dove perdersi è parte del viaggio. Tra le collaborazioni spicca “Poesie clandestine” di AKA 7even & LDA, titolo che unisce romanticismo e ribellione, mentre Maria Antonietta & Colombre scelgono una dichiarazione radicale con “La felicità e basta”.

Elettra Lamborghini, con il francese “Voilà”, punta sull’immediatezza, Fulminacci si affida all’autoironia di “Stupida sfortuna” e Tommaso Paradiso torna al suo tema più caro con “I romantici”. Chiudono il quadro titoli fortemente evocativi come “Avvoltoi” di Eddie Brock, “Naturale” di Leo Gassmann, “Tu mi piaci tanto” di Sayf e “Uomo che cade” di Tredici Pietro, che lasciano intuire storie di cadute, desideri e rinascite.


SANREMO 2026, I TITOLI IN ORDINE ALFABETICO

In attesa di ascoltare le canzoni dal vivo sul palco dell’Ariston, i titoli raccontano già un Sanremo 2026 ricco di sfumature:

Altre storie

Leggi anche