Libri horror per Halloween 2025, da “Vlad, il figlio del drago” a “Dracula non muore mai”: grande protagonista il personaggio di Bram Stoker
29 ottobre 2025 alle ore 23:43, agg. alle 23:51
Un personaggio iconico della letteratura di genere che continua a vivere a distanza di oltre un secolo dalla sua “nascita”, attraverso gli autori contemporanei
Quello di Halloween è un periodo sicuramente denso di folclore all’interno del calendario solare. Un frangente in cui – al netto del significato specifico della ricorrenza – vede tantissime persone travestirsi, alla stregua di quanto avviene a carnevale. Per quanto ci sia, in questo caso, un fil rouge a dettare le linee guida su quale sia il “codice d’abbigliamento” da osservare: l’orrore.
Halloween e l’horror viaggiano di pari passo da ormai tantissimo tempo. E il “simbolo” del periodo, la zucca intagliata – Jack-O’-Lantern – spesso recante sorrisi ben poco amichevoli, fa ben capire quale sia la strada da seguire quando si sceglie il proprio travestimento.
La seconda metà del mese di ottobre – che poi anticipa la marcia d’avvicinamento al Natale, dai toni carini e coccolosi – è caratterizzata da un proliferare di elementi riconducibili al tema dell’orrore. Dai film alle serie tv, arrivando a fumetti e libri, sono tante le opere che cercano di sviluppare trame e vicende partendo proprio dalla costante ricerca di brividi. Non a caso proprio qualche giorno fa ci siamo focalizzati su “Dracula”, il classico della letteratura reinterpretato da Simple&Madama in chiave comico-fumettistica nell’edizione targata Tunuè.
E oggi proprio lui, il principe delle tenebre, torna nuovamente nelle sale con “Dracula: L’amore perduto” diretto da Luc Besson, e contestualmente in due libri horror che approdano sugli scaffali in tempo per Halloween. Si tratta di:
- “Vlad, il figlio del drago” di Luca Arnaù (Mursia)
- “Dracula non muore mai” di Syusy Blady (Mondadori)
VLAD, IL FIGLIO DEL DRAGO, ALLA RISCOPERTA DEL PERSONAGGIO CHE HA ISPIRATO BRAM STOKER
Quella di Dracula è una figura romanzata, ma che non nasce totalmente dalla fantasia. Esiste infatti un personaggio a cui il protagonista della storia originale di Bram Stoker è ispirato, con tutte le licenze del caso sul fronte della fantasia per lo sviluppo narrativo e la costruzione stessa della figura e delle abilità del principe delle tenebre. Tra canini affilati, sete di sangue e propensione a muoversi nelle ore notturne, rifuggendo la luce del sole.
E il libro di Luca Arnaù, pubblicato da Mursia, si concentra proprio sul personaggio appena menzionato. In “Vlad, il Figlio del Drago”, che come sottotitolo riporta de “Le cronache di Dracula”, si torna di parecchio indietro nel passato e ci si sposta in una specifica regione non molto lontana dalle longitudini italiche. È il 1442, un’epoca storica dove l’impero ottomano godeva di ottima salute. Sugli scudi lui, Vlad, principe di Valacchia ed erede della casa del Drago che non se la passa altrettanto bene. È infatti prigioniero del sultano Murad II, complice un patto spezzato che lo trasforma in merce rara. Un contesto in cui è consigliabile evitare alzate di testa, considerando quanto sia ricca di fermento la corte, tra intrighi, torture ed esecuzioni.
Una vita che immancabilmente subisce i contraccolpi degli eventi, e che trasforma Vlad. Da un lato le sfide cavalleresche, dall’altro l’incontro con Leila: al centro lui, che quando si presenta l’occasione per il “salto di qualità” deve decidersi: meglio accontentarsi di ciò che ha pur senza eccellere oppure rischiare di perdere tutto e puntare al bottino grosso? Un bel tuffo nel passato all’interno di un romanzo storico dal piglio fantasy che rispolvera un personaggio su cui probabilmente sono state spese meno parole di quanto si sarebbe potuto fare.
DRACULA NON MUORE MAI, IL VIAGGIO SULLE TRACCE DEL “CONTE”
Come ampiamente anticipato in apertura di articolo, quella odierna sui libri horror per Halloween è una parentesi dove protagonista incontrastato è il vampiro nato dalla penna di Bram Stoker. Un personaggio che, nonostante di anni ne abbia un bel po’ (la prima edizione del romanzo è datata 1897) continua a ispirare autori e autrici ancora oggi.
In “Dracula non muore mai” di Syusy Blady, pubblicato da Mondadori, si parte alla riscoperta di una figura che ha alimentato la fantasia di milioni e milioni di lettori in tutto il mondo. Senza considerare poi tutte le derive multimediali che partono da storie contenute in libri, come nel caso del cinema (“Twilight”) e delle serie tv (“The Vampire Diaries”). Anche l’autrice italiana (quello in copertina è lo pseudonimo di Maurizia Giusti) parte alla riscoperta delle origini del mito, sebbene in una modalità totalmente differente rispetto al romanzo citato in precedenza.
Quella racchiusa tra le pagine del libro è una ricerca a tutti gli effetti. Assieme a un manipolo di prodi collaboratori, il drappello di studiosi è partito alla ricerca della verità, sulle orme di Vlad Tepes, il voivoda di Valacchia soprannominato “l’impalatore”, provando a rispondere a una serie di quesiti. Alcuni sulla sua personalità – chi era veramente? Il Principe sanguinario? Oppure uno stratega militare? – altri sulle sue sorti finali – è realmente morto? E quando? E ancora, dove è stato seppellito?
Un vero e proprio diario di viaggio che accompagna lettori e lettrici alla scoperta delle origini del mito. Dalle narrazioni fantastiche, arricchite di elementi gotici, ai “sentieri” realmente (o almeno presumibilmente) battuti dall’uomo che ha ispirato il mito letterario. Il tutto con la gradevole aggiunta di sprazzi, qua e là, di narrativa “stokeriana”.