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Libri da leggere per ogni età, diamo uno sguardo a “House of the beast” e a “Quaranta giorni nella giungla”

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Author image Dario Vanacore

15 novembre 2025 alle ore 17:16, agg. alle 17:24

Storie di sopravvivenza, tra racconti famigliari dalle tinte fantasy e narrazioni tratte da vissuto reale che hanno tenuto il mondo col fiato sospeso

Il fine settimana sulle nostre pagine online riporta sotto i riflettori il mondo dei libri e dell’editoria. Un fronte sempre effervescente, fatto di numerose proposte che si muovono in tante direzioni differenti e tra le quali è molto spesso anche complicato orientarsi nella ricerca del libro perfetto.

Di libri da leggere ce ne sono sempre tantissimi (di tempo, in proporzione, ne abbiamo un po’ meno, ndr) e scegliere bene è dunque fondamentale. E noi ci proviamo a fornire a lettori e lettrici di tutte le età la bussola che permetta di trovare la storia adatta in cui perdersi e da cui farsi coccolare. Un’immersione tra le pagine che nelle ultime settimane ci ha portato a scoprirne di più di titoli come “Il volo del grifone”, “Tiranno” e a “Messalina”, o ancora “Vlad, il figlio del drago” a “Dracula non muore mai” in occasione di Halloween.

Il weekend ci porta nuovamente ad addentrarci tra gli scaffali delle libreria, in cerca di libri da leggere per tutte le età. E anche questa volta ne emergiamo con due nuove storie:

- “House of the Beast” di Michelle Wong (HarperCollins)

- “Quaranta giorni nella giungla” Mat Youkee (Salani)


HOUSE OF THE BEAST, IL DESTINO È SCRITTO MA MAI SOCCOMBERGLI SENZA COMBATTERE

Apriamo la parentesi dedicata ai libri da leggere di questo fine settimana con una storia dalle tinte fantasy che gode anche di un apparato visivo a supporto delle narrazioni. Un’aggiunta che dona ulteriore spessore a una produzione che ambisce a catturare i propri lettori e le proprie lettrici per trasportare tutti all’interno del mondo costruito dall’autrice.

Si tratta di “House of the Beast”, il libro di Michelle Wong pubblicato da HarperCollins. Protagonista Alma, reietta – su cui grava la sua natura di nascita illegittima – che vive in solitudine, con l’unica eccezione della madre. Tutto va a rotoli quando però la donna si ammala in maniera grave. La ricerca di un modo per aiutarla scatena una serie di conseguenze, che portano Alma a fare i conti con alcune rivelazioni importanti relativamente alla sua “stirpe”.

Un indizio sull’identità di suo padre la porta a scoprire che parte del suo corredo genetico appartiene alla Casata Avera, una delle quattro famiglie al servizio degli dei. Suo padre, nella fattispecie, è tramite della Bestia Maligna, simbolo di morte e distruzione. Non proprio un personaggio con cui può far piacere avere a che fare, insomma. Situazioni estreme richiedono spesso soluzioni estreme, ed è in sostanza ciò che accade ad Alma, che per salvare la madre si lega a sua volta alla Bestia e alla Casata degli Avera. Un patto che la rende in sostanza null’altro che prigioniera della “dimora di famiglia” e una pedina nelle mani del padre, che può in questo modo disporne a proprio piacimento all’interno dei propri personalissimi giochi di potere.

Ed è in questo contesto di costrizione e di ricerca di vendetta che la ragazza scopre un affinità non da poco proprio con la Bestia, che potrebbe rivelarsi essere un insospettabile quanto inaspettato alleato nel proprio percorso di (nuova) vita. Una storia dal respiro epico che miscela sapientemente dosi di mistero, sentimenti e colpi di scena, con una narrazione dalle tinte oscure ma che punta alla luce.

QUARANTA GIORNI NELLA GIUNGLA, UNA STORIA (VERA) DI SOPRAVVIVENZA

Chiudiamo in bellezza la selezione dei libri da leggere per un pubblico di tutte le età di questo fine settimana con un volume che trae ispirazione da una storia vera. Un “dettaglio” della narrazione che, quasi in automatico, è in grado di generare una sana curiosità in chi fosse alla ricerca di storie che possano garantire un discreto grado di immedesimazione.

Si intitola “Quaranta giorni nella giunga” il libro di Mat Youkee pubblicato da Salani. Un volume che riporta le lancette indietro di un anno e mezzo, al giugno del 2023. È in quel momento che, nell’Amazzonia colombiana, quattro bambini vengono ritrovati vivi dopo quaranta giorni in cui erano stati per dispersi. L’aereo su cui erano è infatti precipitato, portando via con sé la vita dei tre adulti – tra cui la loro madre – che vi viaggiavano. Le rispettive tenere età – la più grande, Lesly, ha solo tredici anni – non gli ha impedito di far fronte comune per affrontare le avversità che immancabilmente hanno trovato sul proprio cammino.

Dalla ricerca del sostentamento con cui nutrirsi, attingendo ai frutti forniti loro dalla natura, ai ripari di (più o meno) fortuna in cui rifugiarsi nelle ore notturne o per far fronte alle piogge torrenziali tipiche di quei luoghi. Tutti elementi che, nella considerazione esterna di chi era impegnato nelle ricerche, spingeva a disperare di riuscire a trovarli ancora in vista. A maggior ragione con i giorni che passavano inesorabili, riducendo in maniera inversamente proporzionale le speranze.

Ma come è stato possibile per loro riuscire in qualcosa che sarebbe stato complesso anche per un gruppo di adulti autosufficienti? A maggior ragione considerando le inevitabili insidie che un luogo incontaminato nasconde, tra fauna potenzialmente letale e la possibilità di intossicazioni e avvelenamenti successivi a ingestioni incaute di cibi pericolosi. Un viaggio che l’autore colombiano ci porta a fare, tra cronaca e romanzo, al suo fianco. Lui che la storia l’ha vissuta da una prospettiva d’eccezione – quella di corrispondente estero incaricato di raccontare la storia.


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