Social e Trend

Libri da leggere per ogni età, ci tuffiamo nella storia e diamo uno sguardo a “Il volo del grifone”, “Tiranno” e a “Messalina”

A placeholder image for the article
Author image Dario Vanacore

08 novembre 2025 alle ore 17:27, agg. alle 17:46

Il grande potere della narrativa in questo caso si affianca alla storia, portando tra le pagine racconti di spessore e dall’importante valenza culturale

Si apre un nuovo fine settimana e, come di consueto, il nostro sguardo si sposta tra gli scaffali delle librerie. Un luogo magico in cui perdersi per poi ritrovarsi tra le pagine di storie capaci di trasportare ovunque, nello spazio e nel tempo.

E l’appuntamento del sabato su queste pagine prova a fare da bussola a chi cerca storie all’altezza delle proprie aspettative. Uno spazio, quello dedicato ai libri da leggere per tutte le età, che nelle ultime occasioni ci ha permesso di saperne di più di volumi come “La piccola libreria degli amori persi e ritrovati” e a “Darkly”, oppure quelli a tema Halloween come “Vlad, il figlio del drago” a “Dracula non muore mai”.

Oggi i riflettori si spostano su diverse pubblicazioni Piemme che affondano le proprie radici in contesti storici, ma con la giusta dose di finzione narrativa. Un trittico di libri tra cui troviamo:

- “Il volo del grifone” di Alessandro Spalletta

- “Tiranno” di Conn Iggulden

- “Messalina” di Daniela Musini


IL VOLO DEL GRIFONE, IL TERZO E ULTIMO CAPITOLO DELLA SAGA DEL GRIFONE

Quello dell’autore Alessandro Spalletta è un lavoro di fino, di cesello, che ci permette di confrontarci con uno scorcio molto preciso della storia. E questo tanto in termini temporali, quando geografici. “Il volo del Grifone” arriva a coronamento di una “cavalcata” (era proprio il caso di dirlo, ndr) durata tre romanzi. Una saga – La saga del Grifone, per lo specifico – che abbiamo approfondito, con le parole dell’autore stesso, anche sulle pagine online di RTL 102.5.

Dopo i precedenti capitoli – “Il cavaliere del grifone” e “La spada e il grifone” – si conclude con questo terzo appuntamento un’epopea che ci ha permesso di scoprire un personaggio cardine della storia medievale di una porzione ben precisa della Toscana. Il riferimento è a Bino degli Abati del Malìa, nobile di Grosseto che nel quattordicesimo secolo cercò, con il suo operato, di rendere indipendente la città dal dominio di Siena. E non solo – per tutti i dettagli tocca recuperare i precedenti due volumi, citati in precedenza.

Certo, la storia innescata dall’autore parte da un pelino prima del quattordicesimo secolo, dagli ultimi sprazzi di 1200 (1298, per essere precisi), con un Bino assolutamente acerbo a confronto di quello presentato invece in questa circostanza. Di acqua sotto i ponti ne è passata un bel po’, e il terzo capitolo della saga, così come fatto in precedenza, riprende le fila di una narrazione ad ampissimo respiro e che si proietta in avanti nel futuro. Nuove evoluzioni attendono Grosseto e Bino, ma anche l’Italia stessa, considerando gli inevitabili intrecci politici che si avviluppano sulle vicende di guerra che hanno scosso larghe porzioni d’Italia in quei tempi. Un romanzo storico che, con il compromesso della finzione narrativa, si pone l’obbiettivo di offrire una prospettiva fedele delle vicende di quei tempi burrascosi.


TIRANNO, UN TUFFO NEL PASSATO ALLA RISCOPERTA DI NERONE

In apertura dell’articolo dicevamo che le lancette sarebbero viaggiate all’indietro, riportandoci a epoche storiche passate, ma probabilmente nessuno avrebbe ipotizzato tanto indietro. Il secondo dei libri da leggere per tutte le età fornisce ai lettori e alle lettrici la macchina del tempo ideale per conoscere personaggio cardine della storia di Roma.

In “Tiranno” di Conn Iggulden lo scenario in cui si sviluppano le vicende narrate è proprio la città eterna, cuore pulsante di un impero che ha scritto pagine importanti della storia del vecchio continente. È il 50 d.C. e quella che oggi è la Capitale d’Italia era anche allora il cuore pulsante dell’Impero. Un fermento di intrighi non indifferente, in cui per emergere serviva avere le proverbiali spalle larghe. Qualcosa che non mancava a un giovane dalle ambizioni importanti che avrebbe scritto il proprio nome nella storia, vale a dire Nerone.

Un predestinato che ha saputo lottare per arrivare dove è arrivato grazie alla capacità di osservare, ascoltare e soprattutto imparare. Per poi applicare. Il supporto e i consigli sulla strada da percorrere gli arrivano dalla madre Agrippina, le cui trame gli procurano non poche inimicizie. Un percorso e un’ascesa mai semplice, dove tutto è sempre in bilico, sempre a rischio di crollare, in una scalata nella politica della Roma del tempo dove ogni scelta aveva il suo pesante contrappeso da valutare.

Un romanzo che si intreccia con la storia, in un modo che però non viene raccontato sui banchi di scuola. Un affresco vivo e vibrante dove ogni personaggio ha un suo peso e uno spessore, tutti elementi che, purtroppo, tra i libri “istituzionali” scolastici si perdono, in favore di una visione più asettica.


MESSALINA, IL ROMANZO STORICO SU UNA FIGURA “SCOMODA” CONDANNATA ALL’OBLIO

Chiudiamo la parentesi di quest’oggi dedicata ai libri a sfondo storico con un altro volume che non si allontana troppo dalle vicende narrate in precedenza. Né sotto il profilo della geolocalizzazione, né sotto quello temporale. E, così come il precedente, si concentra su una figura specifica, che non viene però mascherata dal titolo dell’opera.

In “Messalina” di Daniela Musini la protagonista è in copertina sia nel nome che nella figura. Anche qui siamo quindi nell’Antica Roma, al cospetto di Valeria Messalina. Un personaggio sicuramente iconico per quei tempi, considerando la sua indole mai doma, fatta di sfrenatezza dei costumi, astuzia e grande carisma. Un personaggio su cui era costantemente posata la lente d’ingrandimento della società, considerando che si trattava della moglie dell’Imperatore Claudio. E questa sua vicinanza al potere le permise si divenire catalizzatrice di importanti influenze sulla politica del tempo.

Un personaggio a suo modo pionieristico, considerando la capacità di ordire macchinazioni nonostante il ruolo marginale riservato alle donne in quell’epoca. Un’audacia che però le costò cara nei termini del ricordo tramandato, considerando la “damnatio memoriae”, la sanzione comminatagli dal Senato che sanciva la sua “cancellazione” dalla storia.

Un tuffo nel passato a confronto con una Roma dalle tantissime sfumature e che, attraverso la ricchezza descrittiva e di dettagli storici, riesce a mettere nuovamente sotto i riflettori una figura che era invece stata idealmente condannata, ai suoi tempi, alla cancellazione dalla memoria dei posteri.

Altre storie

Leggi anche