Fedez vs Ghali: cosa sta succedendo?


13 ottobre 2025 alle ore 18:08, agg. alle 18:15
Scontro tra i due rapper italiani sulla questione palestinese
È scontro aperto tra Fedez e Ghali, due tra i volti più noti della scena rap italiana.
Tutto è iniziato con un post pubblicato da Ghali durante la giornata di sciopero nazionale per Gaza e la Flotilla, in cui l’artista ha criticato duramente il silenzio del mondo del rap italiano sulla crisi umanitaria in Palestina.
La risposta di Fedez, arrivata attraverso un lungo intervento nel suo Pulp Podcast, ha acceso il dibattito.
IL POST DI GHALI
Nel suo messaggio social, Ghali aveva espresso preoccupazione e rabbia per quella che ha definito "la mancanza di una presa di posizione chiara" da parte dei suoi colleghi. “Il genocidio in Palestina ricadrà anche sulla vostra arte, sulla vostra penna, sulla vostra salute mentale e sulla vita delle future generazioni”, ha scritto. E ancora: “Il rap è ufficialmente morto. Il silenzio dei rapper ha ucciso il genere. Ne è rimasto solo lo stile, il suono, la forma”.
Nel post, Ghali ha suddiviso in tre categorie i rapper che non hanno preso posizione: quelli disinteressati, quelli che “sostengono il genocidio anche solo non schierandosi” e quelli che, per timore di perdere visibilità o collaborazioni, scelgono di tacere.
LA REPLICA DI FEDEZ
La risposta di Fedez non si è fatta attendere. Nel corso di un episodio del suo podcast, il rapper milanese ha dichiarato: “Io Ghali lo conosco da tanti anni, l’ho conosciuto per strada e l’ho portato in tour con me nel 2010-2011. Già allora parlavo del conflitto israelo-palestinese nei miei brani.
Ma non ho mai preteso di dare lezioni agli altri”. Il tono di Fedez si è fatto via via più critico: “Vedere un rapper che direttamente dalla Fashion Week di Parigi viene a fare la morale agli altri mi fa cadere le palle”, ha dichiarato, aggiungendo che Ghali, come molti altri artisti, ha collaborato con brand legati ad aziende che sostengono Israele.
“Durante Sanremo, mentre dicevi ‘stop al genocidio’, collaboravi con Ikea. Hai fatto spot per McDonald’s. Quindi è una retorica che non funziona. Perché lo stesso moralismo che stai facendo agli altri, può essere rivolto anche a te”, ha affermato Fedez.
LA POLEMICA
La posizione di Fedez è chiara: la coerenza è fondamentale, ma la militanza non può essere imposta. “Undici anni fa, quando io parlavo di Palestina, tu dov’eri? Non te ne faccio una colpa. Ma allora tu non puoi farne una agli altri”, ha continuato. E ha concluso con una frecciata che ha fatto discutere: “Spero vivamente che questo post non sia l’annuncio di un nuovo singolo. Perché se così fosse, passeresti dallo ‘stop al genocidio’ allo ‘spot al genocidio’”.
Le reazioni non si sono fatte attendere, tra chi ha lodato la sincerità di Ghali e chi invece ha apprezzato la risposta più pragmatica e meno idealista di Fedez. La questione solleva interrogativi più ampi: quanto devono essere politicamente attivi gli artisti? Devono esporsi sempre o solo quando sentono di avere qualcosa da dire in modo autentico?