Checco Zalone torna a Natale: nel primo trailer un miliardario spaesato sul Cammino di Santiago
04 dicembre 2025 alle ore 17:01, agg. alle 17:03
Nel trailer, tra battute fulminanti e facce smarrite si intravede la solita miscela zaloniana
C’è chi per ritrovare se stesso va dallo psicologo, chi medita, chi si iscrive a un corso di pilates. E poi c’è Checco Zalone, che nel primo trailer del suo nuovo film, atteso nelle sale il 25 dicembre, scopre che per dare un senso alla vita bisogna macinare 800 chilometri a piedi. Una prospettiva che, per uno abituato a farsi trasportare più che altro dal vento dello yacht, suona più come una condanna che come un atto di crescita personale.
BUEN CAMINO, LA TRAMA
Il film, manco a dirlo, parte da una premessa che più zaloniana non si può: Checco è un rampollo di un impero dei divani. Piscine ovunque, eserciti di filippini operativi h24, fidanzata modello (in ogni senso), amici ricchi e convinti che lavorare sia un hobby per gente con poco senso dell’umorismo: la vita perfetta, insomma. O quasi. Perché all’appello manca Cristal, la figlia minorenne scomparsa nel nulla. Chiamato a Roma dall’ex moglie, Checco scopre di non sapere assolutamente niente della vita di sua figlia: un dettaglio che forse non sorprende, considerando che la sua più grande attività genitoriale sembra essere stata scegliere un nome ispirato allo champagne. Fortuna che interviene Corina, l’amica della ragazza, che si lascia corrompere più facilmente di un consigliere comunale durante le nomine estive e rivela l’indizio: Cristal è partita per la Spagna. Arrivato lì, Checco scopre l’inaudito: la figlia è sul Cammino di Santiago, il pellegrinaggio per antonomasia, quello che trasforma gli spiriti smarriti in viandanti illuminati e che trasformerà lui… probabilmente in un clamoroso lamento ambulante.
BUEN CAMINO, LA RICERCA DI UN LEGAME PERDUTO
Nel trailer, tra battute fulminanti e facce smarrite si intravede la solita miscela zaloniana: satira di costume, goffaggine umanissima e quel tono irriverente che sa sorprendere anche quando ci si aspetta il colpo di gomito. E sullo sfondo, un tema più grande: la ricerca di un legame perduto, di un rapporto da ricucire passo dopo passo, magari inciampando ogni tre metri. Sarà il viaggio più improbabile di Checco, quello più faticoso e, promette la sinossi, anche quello più “ricco” di sempre. Ricco sul serio, però, non come un divano di pelle di struzzo o un massaggio alle Maldive.