“PAURA DI ME” E “COSì FORTE”: I NUOVI SINGOLI DI MECNA

“Paura di me” e “Così forte” sono i due singoli di Mecna che sono usciti nello stesso momento. Da un lato abbiamo “Paura di me” che parla molto del presente e che mette in evidenza tutte le sperimentazioni fatte fino a questo punto della sua carriera, mentre “Così forte” racconta i suoi esordi.

Come dovremmo leggere il titolo della canzone? Hai paura di te o c’è, magari, un doppio significato? “Si, in realtà può essere letto anche in questo modo, anche se sono convinto che il mio migliore amico sia io”.

Perché proprio il titolo “Paura di me”? “Il brano parla del fidarsi, dello stare bene singolarmente, ma imparare a fidarsi anche di un’altra persona da avere accanto. Di questo non ne parlo spesso nei pezzi, però avevo voglia di dare al pubblico due parti di me, è per questo che in contemporanea è uscito ‘Così forte’ ”.

Parliamo, quindi, anche di “Così forte”: è stato un omaggio ai tuoi fan che ti seguono da sempre. Cosa devi ai tuoi fan? “Beh tutto. Alla fine da quando ho iniziato sino ad ora, loro sono cresciuti insieme a me. Li vedo cantare ai concerti, questo mi rende molto felice. Se sono così forte è anche grazie a loro”.

Due brani, gli ultimi di Mecna, che ci hanno raccontato quel che è stato e quel che è. A questo punto la domanda sorge spontanea: che succederà? “La vedo sempre come un arricchirsi strada facendo, quindi non vado in una direzione sola, mi piace sperimentare diversi generi musicali, quindi vedremo”.

GIOCHIAMO A: QUANTE VOLTE?

Durante l’intervista di oggi, Diego Zappone e Simone Palmieri hanno chiesto a Mecna quante volte gli è capitato di fare alcune cose.

Quante volte mangi sushi? “Almeno due volte a settimana, infatti ne parlo spesso nei brani!”

Quante volte rimani ad ascoltare il silenzio? “Abbastanza spesso”

Quante volte dici grazie a persone a te care e non solo? “Abbastanza”

Quante volte usi lo smartphone? “Beh, quasi sempre direi purtroppo. A volte vorrei staccar mici, ma non ci riesco”.

Quante volte ti sei addormentato sull’autobus? “Mai! Non riesco a dormire nei posti pubblici”

Quante volte ti arrabbi in una giornata? “Mah, dipende. A volte mai, a volte spesso. Sono una persona abbastanza serena, però dipende ecco”.

Quante volte prendi il taxi? “Non tantissime volte, solo quando devo andare a degli appuntamenti di lavoro, altrimenti utilizzo la bicicletta”.

L’ALTRO LATO DI MECNA

Mecna è anche un grafico: cura le copertine dei più grandi artisti italiani e non solo. Se dovessi scegliere tra l’amore per la musica e quello per la grafica? “E’ una domanda strana e difficile alla quale rispondere perché dipende dai periodi. Il mio lavoro è la grafica, è una cosa che faccio spesso. Poi ci sono dei momenti in cui esce il disco o sono in tour, quindi sono più proiettato verso la musica. La grafica è il mio lavoro, la musica non mi piace definirla lavoro, per me è più una grande passione”. E’ stato il contatto con i big della musica a darti la possibilità di poter creare le copertine per loro? “No, in realtà è stata la passione per la musica. Quando ho cominciato ad appassionarmi di grafica è stato perché iniziavo a fare rap, avevo bisogno di alcune copertine ed ho cominciato a farmele da solo: da lì ho capito che mi piaceva. Poi è stato tutto un espandermi. Essere grafico mi aiuta anche nella realizzazione dei miei videoclip”.

Hai lavorato per Guè Pequeno, Boomdabash, Ghemon, Marracash, Raphael Gualazzi, Elodie, Fabri Fibra. C’è una copertina che porti nel cuore? “Uno degli ultimi lavori per Marracash, la copertina di ‘Persona’ “.

Grazie per essere stato con noi, Mecna! Ti aspettiamo presto ai microfoni di Radio Zeta!

Mecna, intervista a Radio Zeta

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