Flavio Bruno Pardini, in arte Gazzelle, è il nostro ospite di oggi in Collettivo Zeta! Cominciamo l’intervista ascoltando “Ora che ti guardo bene”, il suo ultimo singolo. Ciao Flavio! Come va? “Sto bene, in piedi dai. In questo periodo sono stato molto a casa, ho seguito abbastanza rigorosamente le regole. Uscivo solo per portare a spasso il cane, per fare la spesa. Ho cucinato tanto. Ho sfruttato questo periodo per imparare delle ricette, perché non sono proprio bravissimo. Ho imparato a fare il ragù, lo spezzatino. Sono fissato con la cucina romana, poi di base mangio pasta e carne. Tutta roba che ci metti un po’ a cucinare”. Parliamo di “Ora che ti guardo bene”, il ricavato di questo brano va all’ Istituto Spallanzani di Roma. Complimenti! Perché questo gesto? “Durante il lockdown avevo molto tempo libero e mi sono detto di scrivere una canzone. L’ho prodotta qui a casa, ho registrato velocemente ed a distanza con il mio produttore l’abbiamo creata. Ho seguito il mood che stavo vivendo e mi è venuta voglia di scrivere un pezzo che non fosse triste o pesante, ma che potesse alleggerire le sensazioni di tutti, anche le mie. Ho deciso di devolvere tutto allo Spallanzani perché mi sembrava il minimo che potessi fare”. Nel testo dici “ora che ti guardo bene, sembri proprio come me”. Nella vita hai mai trovato una forte somiglianza con qualcuno o è una storia inventata? “No! Se dovessi somigliare a qualcuno somiglierei allo spezzatino! Però, dai, sicuramente è tutto vero. Mi è capitato, è una cosa rara e preziosa”. Ti riferisci ad un’amicizia o un amore? “Beh, diciamo che mi riferisco a quello che pare a me…. Però ognuno può interderci ciò che vuole. Conoscendomi, probabilmente, parlo d’amore”. Parlare d’amore è un po’ una tua caratteristica. “Si. Poi avendo il tempo durante il lockdown ho potuto concentrarmi su alcune cose, su alcune persone”. Parliamo anche della copertina del singolo: è una foto scattata dal tuo balcone a Roma. “Si, in questo momento vedo proprio quella visuale, è di fronte a casa mia. Abito al sesto piano”. Durante l’intervista ascoltiamo “Vita paranoia”, il brano di Gazzelle uscito quest’anno, “Settembre” il singolo dell’anno scorso, estratto dall’album “Post Punk” ed infine “Sopra”, brano del 2018 estratto dall’ album “Punk”. Flavio, sappiamo che sei molto legato al tuo cane. E’ per te un’ispirazione? “Mah, lui per lo più dorme, russa. Non gli ho mai dedicato una canzone, puzza troppo! Però sta bene, è un idolo. Vive benissimo, ha compiuto undici mesi qualche giorno fa. Come abbiamo festeggiato? In realtà come al solito, siamo stati sul divano e niente, così. Nessun ragù per lui, anche perché ormai ho smesso di farlo da almeno un mese”. Parliamo del futuro: ci sarà un nuovo album? “Si, spero di si. Ovviamente questa pausa forzata che c’è stata ha rallentato e rallenterà un po’ tutto, ma avevo già pensato di sfruttare questo periodo per scrivere qualcosa di nuovo. Ci sto iniziando a lavorare ora, non so quando vedrà luce, ma ci sarà”. Matteo dei Canova qualche giorno fa ci ha detto di aver giocato tanto con te alla playstation. E’ vero? “Si, si. E’ vero. Matteo è molto forte però è anche molto fortunato! Avevamo un orario fisso: alle 18.30 tutti i giorni. Io giocavo con il Barcellona”. Hai avuto contatti anche con Federico Zampaglione. “Si, ci siamo visti più volte nell’ ultimo anno. Abbiamo scritto delle cose insieme, poi vedremo cosa succederà. Lui è un grande, per me è stato un onore poter collaborare con lui. Ha una quantità di aneddoti assurda da raccontare”.

Gazzelle, intervista a Radio Zeta

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