Sono Thomas De Gasperi e Matteo Maffucci i due cantanti che hanno formato il gruppo che è rimasto nella storia della musica italiana degli anni 2000. Se pensiamo a “Semplicemente”, “Mezz’ora”, “Per dimenticare” non possiamo non ricordarci di quelle estati trascorse a cantare le loro canzoni a squarciagola ed oggi, dopo un periodo di pausa, sono tornati con un nuovo singolo che si chiama “Cialde”: sono gli Zero Assoluto i nostri ospiti in Collettivo Zeta!
Prima di “Cialde”, quest’estate avete pubblicato un singolo in collaborazione con Gazzelle che si chiama “Fuori Noi”. Come è nata? “E’ nata in maniera casuale. Lui ci ha scritto su Instagram e ci ha detto che è sempre stato nostro fan e per noi è stato un orgoglio perché a noi lui è sempre piaciuto molto. Ci ha invitati ad un suo concerto e da lì abbiamo parlato, ci siamo piaciuti immediatamente”.

“CIALDE”: IL NUOVO SINGOLO DEGLI ZERO ASSOLUTO
Fuori il 16 Ottobre, “Cialde” è il nuovo singolo degli Zero Assoluto. Il testo è stato scritto anche da Colapesce. Come è nata la collaborazione con lui? “Era un pomeriggio milanese. Ad un certo punto siamo saliti a casa di Matteo ed abbiamo iniziato a scrivere questa canzone da uno spunto che avevamo avuto. In un paio di ore abbiamo finito tutto e quando è così, normalmente, vuol dire che c’era qualcosa che ha funzionato”.
Perché avete scelto questo titolo, Thomas? “Le cialde sono citate nella canzone perché fanno parte del nostro quotidiano”. Matteo non sembra essere d’accordo. “No. La verità è un’altra. Solitamente, quando scriviamo una canzone il titolo rimane sempre lo stesso in base a come la salvi e per mesi la canzone aveva un nome impronunciabile. Due ore prima di consegnarlo abbiamo deciso di dare un titolo a questa canzone e l’abbiamo chiamata cialde”.
Parliamo del videoclip: la vita di coppia rappresentata nei gesti quotidiani. Non litigano mai? “Quello che volevamo cercare di raccontare era un risveglio qualsiasi. Quello che speriamo è che litigare non sia un risveglio usuale, quindi banalmente abbiamo cercato di raccontare tutto ciò che non era cinematografico all’interno di una relazione sentimentale. Se guardate il video nel dettaglio ci sono abitudini che non sono proprio raccontabili nel momento in cui decidi di fare il videoclip”.
Nel testo scrivete “sono bravo a giocare al dottore”. In che senso? C’è dell’ipocondria? “Probabilmente si. Era un’allusione al fatto che nelle coppie alcune cose le sa fare uno ed altre l’altro. Nelle coppie che funzionano di solito c’è una giusta distribuzione di chi sa fare cosa, da soli non si può andare da nessuna parte”.

Zero Assoluto, intervista a Radio Zeta

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