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Digimon Story: Time Stranger, due mondi da salvare

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16 ottobre 2025 alle ore 00:54, agg. alle 01:00

A oltre venticinque anni dall’esordio ritroviamo un franchise che sa ancora come tenere incollati i giocatori allo schermo e alle console

Lo sconfinato universo legato alla nerd culture ha abbracciato, nel corso del tempo, una pleteora di personaggi dalle fattezze più disparate. Dagli elfi, maghi, stregoni e guerrieri del gioco di ruolo “Dungeons & Dragons” arrivando ai supereroi Marvel e DC, sempre più vere e proprie icone della cultura pop. Senza prendere sottogamba la narrativa targata J.K. Rowling relativa a “Harry Potter”, o quella di George R.R. Martin che gravita attorno a “Il trono di spade”.

C’è però un ambito attorno cui la cultura nerd si è intrecciata nei decenni a filo doppio: quella dei mostri. No, non quelli dalle fattezze spaventose con cui doversela vedere in furiose battaglie, bensì quelli amichevoli che invece finiscono per essere compagni di viaggio in fantastiche avventure. Su tutte due sono le tipologie (o sarebbe meglio dire le famiglie) di personaggi che afferiscono a questa categoria: i Pokémon e i Digimon.

E se dei primi abbiamo parlato proprio pochi giorni fa, in occasione delle novità relative al mondo dei giochi di carte collezionabili, dei secondi si parla proprio quest’oggi. Il motivo è il loro ritorno sulla scena videoludica con un nuovo titolo dedicato: “Digimon Story: Time Stranger”.


VENTICINQUE ANNI E PIÚ SENZA ALCUNA VOGLIA DI FERMARSI

Quello dei Digimon è un viaggio che affonda radici molto in profondità. Basti pensare che stiamo parlando di un franchise multimediale – tra serie d’animazione, lungometraggi, manga, giochi di carte collezionabili, e videogiochi – in giro dal 1999. Oltre venticinque anni su spalle che il tempo ha allargato in maniera importante, permettendogli di rivaleggiare ad armi pari con chiunque.

Con Digimon Story: Time Stranger si espande dunque la sua attività sul fronte dei videogiochi. Un titolo sicuramente ambizioso, che si muove nell’ambito degli RPG (Role Play Game, i giochi di ruolo, ndr) con l’obbiettivo di riuscire a conquistarsi un posto nel cuore negli abituali giocatori del genere, e non soltanto della propria community di riferimento. Ad accogliere il nuovo gioco prodotto da Bandai Namco ci sono hardware potentissimi (tra PS5, Xbox Series X/S e i PC con annessi elementi di ultima generazione) che ovviamente permettono a questa nuova iterazione del franchise di non porsi limiti.

Ogni viaggio verso nuove avventure videoludiche vorrebbe una canonica infarinatura su quella che è la trama del titolo in questione. Come da prassi, eviteremo di addentrarci in spiegoni eccessivamente approfonditi, con la volontà di non rovinare il piacere della scoperta. Basti sapere che in Digimon Story: Time Stranger i videogiocatori troveranno ad attenderli la canonica sfida titanica dal respiro epico. Partendo inevitabilmente dal Giappone, teatro di un’esplosione devastante. Nei panni di un agente di un’organizzazione, verremo catapultati indietro nel tempo di otto anni, in una missione mica da poco: svelare il mistero della fine del mondo. Il tutto all’interno di una narrazione che richiederà di muoversi tra il nostro mondo, quello reale, e un’altra realtà digitale, ecosistema in cui si muovono i Digimon.



CENTINAIA DI DIGIMON DA COLLEZIONARE

Ovviamente quello citato nelle righe precedenti altro non è che l’innesco di un racconto dalle tantissime sfumature. Non ci si aspetta nulla di meno da un titolo che afferisce al genere degli RPG, e Digimon Story: Time Stranger rispetta i canoni alla perfezione. Una storia che fa leva sullo spirito ambizioso dei videogiocatori, sfide con cui confrontarsi costantemente e un parterre di personaggi (pardon, di creature) che evidenzia la cura per la qualità e, in contemporanea, per la quantità.

Nel nuovo titolo di Bandai Namco sviluppato da Media. Vision trovano infatti posto oltre 450 creature. Un numero monstre (perdonate il gioco di parole) che innanzitutto pone agli utenti il consueto quesito iniziale: con quale Digimon si parte alla volta delle vicende che ci aspettano? La scelta sarà tra Patamon, DemiDevimon e Gomamon, con la lista delle diverse creature che annovererà tra le sue fila la classica serie di evoluzioni senza una logica estetica di fondo tra di loro. Ogni Digimon successivo differirà dal precedente anche in maniera totale. E questo è sempre stato uno dei fiori all’occhiello del franchise, in grado di sorprendere costantemente i fan.

Un’avventura che si sviluppa all’interno di livelli ben delineati, dove agli utenti è sempre chiaro l’obbiettivo da perseguire. Non poca roba all’interno di un RPG, considerando la mole di contenuti che i giochi di ruolo sono sempre propensi a elargire ai propri giocatori. Il tutto con le immancabili lotte, uno dei perni intorno al quale ruotano gli elementi narrativi. Si tratta di combattimenti a turni dove a scendere in campo saranno tre Digimon per squadra, con tre in panchina pronti a subentrate. Nulla di eccessivamente complesso sul piano delle strategie da adottare in battaglia, con l’impegno maggiore richiesto ai videogiocatori che sarà invece nell’ambito della gestione della propria squadra. L’obbiettivo finale, manco a dirlo, è quello di provare a completare la collezione di creature. Qualcosa di mai scontato o semplice, ma in grado di generare costante senso di appagamento con il progredire dell’obbiettivo.

Di fatto Digimon Story: Time Stranger si presenta come un titolo molto completo sotto numerosi punti di vista. Non ultimo il pacchetto artistico, che gode di una grafica in cel shading in grado di donare un’aura “anime” al gioco, nel rispetto della tradizione animata che gli ha dato i natali. Una fantastica occasione per tornare bambini per coloro che dei Digimon hanno visto i primi passi sul piccolo schermo, mentre è senza dubbio una bella opportunità per i più giovani per conoscere un franchise iconico di fine anni ’90. E che ancora oggi sa come dettare il passo.


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